Sono passati cinque anni da quel giorno di febbraio 2020 in cui una notizia, soltanto qualche giorno prima così impercettibile e lontana, divenne improvvisamente realtà. La pandemia entrava nelle nostre vite, e lo faceva con una brutalità inaspettata, portando con sé paura, incertezza e dolore.
Ricordo ancora il mio sgomento, come quello degli altri Sindaci, dopo la prima riunione in Prefettura. Ci è stato detto che sarebbe intervenuto l’esercito. Una cosa che non succedeva dal dopoguerra, e mi domandavo: come faremo? Cosa dirò ai sanmartinesi domani mattina?
In quelle ore tutto sembrava cambiare improvvisamente. Le strade si svuotavano, la chiesa e l’oratorio chiusi così come le scuole, l’asilo, gli impianti sportivi. Le attività commerciali in preda alla confusione e all’incertezza. Ma, soprattutto, abbiamo dovuto affrontare qualcosa di ancora più difficile: la separazione dai nostri affetti, il timore per la salute dei nostri cari, il senso di smarrimento di fronte a un nemico invisibile. Non dimenticheremo mai quei giorni in cui la nostra comunità si è trovata a fronteggiare un evento tanto drammatico e imprevedibile. E non dimenticheremo mai coloro che, purtroppo, non sono riusciti a superare quella prova. A loro, oggi, va il nostro più profondo ricordo e la nostra preghiera. Nessuno di loro sarà dimenticato.
Ma oggi, nel ricordare quei momenti, voglio anche sottolineare qualcosa di straordinario che, nel dolore, è emerso con forza: la forza di volontà e la solidarietà del nostro paese. Sì, perché se c’è una cosa che ha reso questa comunità unica è stata la capacità di rimanere unita, di non arrendersi, di sostenersi a vicenda. È stata la forza della solidarietà a guidarci nei momenti più bui.
E proprio per questo desidero ringraziare tutti coloro che, in quei mesi difficili, hanno donato il loro tempo e le loro energie per il bene comune. La Protezione Civile, sempre presente e operativa, pronta a rispondere a ogni necessità della popolazione. L’Auser, la Caritas e le associazioni in genere, che con dedizione hanno offerto aiuto alle persone più fragili, agli anziani soli, a chi aveva bisogno di un conforto o di un servizio essenziale. E tutti i volontari che, senza esitazione, hanno dato il loro contributo per far sì che nessuno si sentisse abbandonato.
Un grazie sincero va anche ai miei colleghi amministratori. A loro, che hanno dovuto affrontare una delle pagine più drammatiche della nostra storia recente, con responsabilità e determinazione. Il loro lavoro, il loro impegno e la loro dedizione sono stati fondamentali per gestire una crisi senza precedenti e per garantire alla cittadinanza risposte certe in un momento di grande confusione e paura.
E non posso non menzionare l’importanza della nostra parrocchia e di coloro che, con la loro fede e il loro instancabile supporto, ci hanno aiutato a ritrovare speranza e conforto. Don Davide, don Angelo e il caro don Olivo sono stati punti di riferimento insostituibili, guide forti che, con le loro parole e il loro esempio, ci hanno dato la forza di andare avanti, anche quando sembrava impossibile. Quando persino il Cimitero era inaccessibile e solo al Sindaco e al Parroco era concesso dare l’ultimo saluto a chi ci aveva lasciato. Momenti duri, che ho condiviso con loro, e che hanno sicuramente segnato anche la nostra storia personale.
Guardare indietro oggi è doveroso. Dobbiamo farlo per chi non c’è più, per non dimenticare la sofferenza vissuta, per riconoscere i valori di ciò che ci ha permesso di superare quella crisi. Ma se c’è una lezione che abbiamo imparato da quel periodo è che, nonostante le difficoltà, dobbiamo sempre guardare avanti. Perché anche nel momento più buio c’è sempre una luce, un appiglio nel futuro, nella speranza.
Oggi siamo qui, più forti, più consapevoli e ancora più uniti. La pandemia ci ha cambiati, ha messo alla prova la nostra comunità, ma non ha scalfito i nostri valori, il nostro senso di appartenenza, la nostra capacità di rialzarci e di costruire insieme un domani migliore.
Ecco perché, con un po’ di emozione e di commozione, vorrei che tutti proseguissimo su questa strada: quella dell’unione, della solidarietà e della speranza. È così che abbiamo affrontato il passato, ed è così che continueremo a costruire il nostro futuro.
Andrea Torza
Sindaco di San Martino in Strada